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La differenza tra viaggio e vacanza, la chiave per vivere viaggiando!

Cascate di Iguazù, Argentina!

Molti ci domandano come facciamo a sostenere la nostra vita da viaggiatori e più o meno a tutti quelli che ce lo chiedono domandiamo prima di tutto se conoscono la differenza tra una vacanza e un viaggio. E’ fondamentale avere chiara questa differenza prima di introdurre qualsiasi altro argomento riguardo l’eventuale sostenibilità di una vita a bordo di un veicolo a quattro ruote. Che sia una scelta a breve, medio o lungo termine ci si trova di fronte ad una una scelta quando si parte per un esperienza come la nostra. Riducendo la complessità del discorso ai minimi termini possiamo dire che ci sono due modi di viaggiare: si può farlo da viaggiatori o si può farlo andando in vacanza.

Non vogliamo sprecare parole in merito alla volgare distinzione che alcuni fanno cercando di elevare il ruolo del viaggiatore contrapponendolo a quello del turista, farlo ci sembra davvero snob. Dal nostro punto di vista non esistono confini così netti tra questi due termini, ovvero basta domandarsi: quando un viaggiatore diventa un turista davanti agli occhi di qualcuno? Difficile dirlo, forse impossibile.

Transpantaneira, Brasile

Tuttavia esiste una differenza netta nello stile di viaggio che le persone possono assumere quando lasciano la propria casa: alcuni viaggiano, altri vanno in vacanza. In fondo nessuno può permettersi di giudicare negativamente uno dei due stili, tuttavia bisogna riconoscere che questi due gruppi esistono.

Andare in vacanza significa rilassarsi, regalarsi – giustamente – momenti di tranquillità, vivere alcuni giorni senza l’obbligo di puntare la sveglia per andare a lavoro, pensare alle riunioni e agli impegni della vita quotidiana. Significa staccare la spina, godersi le proprie passioni, la propria famiglia o gli amici nel modo più semplice e gradevole possibile. Vacanza significa fare strappi alle regole, usare qualche risparmio per godersi la vita dopo mesi di lavoro. La vacanza serve per rigenerarsi e darsi la carica per affrontare un nuovo periodo di sacrifici, di sfide ad obiettivi lavorativi o familiari.

Parlando terra terra, per alcuni andare in vacanza è visitare tutti i musei del posto che si visita, fare escursioni, mangiare nei ristoranti dimenticandosi dei fornelli e di fare la spesa, oppure entrare nei parchi e godersi le attrazioni turistiche. Per alcune persone la vacanza è la classica vita da spiaggia, schiantarsi su un lettino e ordinare cocktail serviti in noci di cocco mentre non si fa altro che abbronzarsi per una settimana. Vacanza potrebbe voler dire girare con il proprio camper per migliaia di chilometri visitando decine di campeggi, oppure potrebbe significare perdersi per giorni tra le dune del Sahara con il proprio fuoristrada cercando solo di raggiungere l’oasi successiva.

Salar De Uyuni, Bolivia

Ci sono altri modi per vivere una vacanza oltre a questi pochi luoghi comuni che abbiamo provato ad elencare. Ad esempio c’è chi semplicemente sceglie di visitare una città e passare il tempo a vagabondare, girare per mercati, bere caffè e fare shopping dopo essersi sdraiati per ore nel parco. Questa è una vacanza, ovvero un attività a basso stress priva dei classici sforzi legati alla vita quotidiana.

Intendiamoci, anche un safari africano è una vacanza, così come la classica vacanza che ama fare chi ama la guida in fuoristrada nel Sahara. Sì, ci sono i campi tendati, le sveglie all’alba, la sabbia tra i denti e le notti sotto le stelle, una vacanza che manca del relax che invece hanno quelle descritte in precedenza, ma che con loro condivide la spensieratezza data dal limite temporale in cui viene vissuta. Ecco il punto, ecco cosa comincia ad emergere quando ci si avvicina all’idea di trascorrere un lungo periodo in viaggio!  Che sia organizzato o no tutto è più semplice quando si ha la certezza che finita questa esperienza c’è una casa, un lavoro, la famiglia o gli amici che ci aspettano. Il ritorno è qualcosa di certo, di concreto, qualcosa che limita in modo tangibile il senso di disagio interiore che altrimenti si prova quando si muove un passo verso l’ignoto. In queste vacanze ciò che conta è la propria macchina fotografica, strumento che deve essere pronto ad immortalare qualcosa di diverso dalla propria quotidianità.  Questa è un immagine che ci sembrerà così lontana da noi stessi quando saremo seduti davanti alla scrivania dell’ufficio….

Merzouga, Erg Chebbi – Marocco

Chiariamo il punto. Tutto questo non è un viaggio. Chi ha in mente una vacanza, o peggio chi ha in mente di vivere in vacanza,  difficilmente potrà sostenere o comprendere la vita da viaggiatore. Pur provandoci questa persona si troverà di fronte ad un fallimento quasi certo. Viaggiare è qualcos’altro. Viaggiare è una sfida. Viaggiare significa fare rinunce per contenere il proprio budget. Viaggiare significa procacciarsi il budget. A volte è frustrante, a volte stancante. Il concetto chiave è che viaggiare significa uscire dalla propria zona di comfort, abbandonare ciò che ci fa sentire al sicuro, correre rischi a tempo pieno privandosi del senso di sicurezza dato dalle certezze tipiche della vita che vive chi attende una vacanza. Non è sempre divertente. Non è sempre rilassante. Ma cavolo! E’ memorabile e molto spesso cambia la vita in modo positivo.

Viaggiare è pieno di svantaggi. Nessuno ama discutere per ore con tassisti, casellanti, poliziotti, doganieri o parcheggiatori per cercare di proseguire il proprio viaggio cercando di non essere derubato. A nessuno piace fermarsi a dormire nel parcheggio di una stazione di servizio perché è arrivato il tramonto e non si hanno alternative. Nessuno ama avere attacchi di intossicazione alimentare ed essere costretto ad una settimana di fermo sul letto del camper. A tutti piacerebbe provare tutti i ristoranti di un paese per conoscere le specialità di ogni luogo, oppure pagare il ticket di ogni parco o attrazione per poter dire io ci sono stato scattando la foto che tutti si sono concessi! A volte ci si può stancare dell’incertezza di viaggiare. Ci si può non abituare al fatto che chi viaggia non sa mai dove parcheggerà la notte successiva. Si può perdere la pazienza non avendo la certezza che la notte tranquilla trascorsa in un luogo isolato si ripeta anche quella successiva.

Ed eccoci ad Ushuaia, davanti al cartello che indica la fine del mondo

Tuttavia sono gli aspetti positivi a prevalere su tutto, ed è quando si è alla ricerca di questi aspetti che si comprende meglio la differenza tra viaggio e vacanza. Quando si viaggia si fa amicizia, quando si viene catapultati in una terra sconosciuta insieme a degli estranei si riesce a legare in modo più rapido di quanto non ci si possa immaginare. Viaggiando si imparano cose su culture e sul mondo in modo differente da quello che si riesce a fare vivendo una vacanza. Il tempo prolungato, la necessità di cavarsi dagli impicci, la necessità di comunicare rendono tutto più reale, più concreto e tangibile. Si impara tanto anche su se stessi quando si viaggia, si capisce di cosa si è capaci, come si reagisce, cosa si ama e cosa si odia, cosa ispira ognuno di noi, cosa ci fa arrabbiare. In altre parole viaggiando si capisce chi si è veramente.

Come detto in precedenza dobbiamo dire che non esiste un modo giusto o sbagliato per viaggiare, tuttavia volendo vivere on the road c’è poco da fare, non c’è spazio per chi ama lo stile vacanziero. Intendiamoci, non è solo una questione di budget, o meglio, questo sicuramente può aiutare ad allontanare di molto certi stress, ma non elimina la componente delle incertezze, del contatto umano, del disagio tipico che prova chi non ha un luogo in cui tornare e che deve cavarsela con solo quello che ha a disposizione. Chi inizia a ragionare su una propria possibile vita on the road basando il budget sulle spese che sostiene in vacanza parte con il piede sbagliato, il primo passo è decidere di non voler più vivere una vacanza. O meglio, sarà la vacanza il vostro eventuale ritorno a casa per un breve periodo.

Valentino pronto a partire dopo due anni di lavoro

Il modo in cui ognuno sceglie di viaggiare è personale e non dovrebbe essere guidato dalle aspettative degli altri. Chiaramente non viviamo la nostra esperienza prediligendo lo stile del viaggiatore, ma per tanto tempo siamo stati in vacanza. Per chi ci chiede quindi come si fa a sostenere un viaggio come il nostro rispondiamo nuovamente: Siete in grado di uscire dalla vostra zona di comfort in modo definitivo? Se la risposta è si allora avete fatto il primo passo.

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3 comments

  1. Simone e Lucia, bellissimo articolo che condivido al 1000 x 1000! Io e mia moglie stiamo progettando proprio questo è speriamo di riuscirci a brevissimo… non siamo molto lontani 😉. E chi sa… magari ci incrociamo da qualche parte del globo 😆… un abbraccio. Daniel.

  2. Condivido in buona parte, ma non in toto. Un confronto su tale fondamentale argomento lo si può fare solo di persona, non davanti a una tastiera. Un giorno magari disquisiremo.

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