Bagno

La decisione di creare un piccolo bagno su Kamillo è stata presa più che altro per aumentarne la versatilità futura. Abbiamo scelto di installare una doccetta, un piccolo lavandino e un WC chimico Porta Potti acquistato in super offerta alla LIDL.

Lo spazio a disposizione è 70 x 80 ca quindi non troppo grande, ma neanche troppo piccolo 🙂 Il problema principale è che la spiovenza del tetto di Kamillo limita leggermente lo sfruttamento della parte a ridosso della parete, quindi diciamo che farsi la doccia non sarà proprio come farlo a casa.

Iniziamo a tagliare la parete laterale, quella che fungerà anche da schienale per la dinette. Per disegnare la forma della parete, che ha un paio di angoli, utilizzamo una dima di PVC espanso che è comoda da tagliare e leggera da maneggiare.

Dato che abbiamo portato a casa due pannelli di Okumè da 3 mt x 1,60 le operazioni di taglio sono abbastanza complesse dato che naturalmente non possediamo una squadratrice da falegnameria.

Sfruttiamo quindi le pareti del capannone per effettuare un primo taglio di sgrossatura da rifinire poi con la sega da banco.

Poi dobbiamo lavorare sulla parete frontale. Abbiamo deciso per un ingresso largo 50 cm, con un taglio arrotondato. La paratia inferiore (che eviterà l’uscita di acqua dalla doccia) è alta 25 cm. Questa parete dovrà essere necessariamente tutta di un pezzo per maggiore rigidità della struttura

Quando posizioniamo le due pareti non crediamo quasi ai nostri occhi, le misure tornarno! Il taglio della porta effettuato con il seghetto alternativo da 14 euro ha bisogno di qualche rifinitura, tuttavia per ora il risultato ci sembra più che dignitoso.

Qui sopra una vista laterale della struttura (dovrei portarmi dietro il grandangolo per fare delle foto decenti però mi conosco e finirei con impiastricciarlo di colla).

Facendo questi lavori mi sono reso conto che è un pò di tempo che non entro nella cabina di guida di kamillo, infatti stanno spuntandoci le ragnatele. Dobbiamo riuscire a portare kamillo a fare un giretto il prima possibile.

Nella foto sopra (oltre il casino) la vista anteriore.

E’ ora di fare sul serio, dobbiamo iniziare a montare i pannelli di rivestimento del bagno, che naturalmente devono rendere impermeabile il tutto. La ricerca del materiale giusto è stata lunga e alla fine siamo arrivati a scegliere un multistrato d’alluminio chiamato DIBOND dello spessore di 3mm. In pratica si tratta di un sandwitch composto da due strati d’alluminio e uno di pvc il tutto già verniciato di bianco. E’ molto resistente, comodo da tagliare ed è molto difficile da graffiare, unico neo il prezzo: costa 80 euro a pannello (1500×3000 mm).

Le operazioni devono seguire un ordine ben preciso dato che tutti i pezzi sono su misura e sopratutto non entrano nel bagno quando viene montata la parete di okumè dove è stata ricavata la porta. Iniziamo quindi con il pannello frontale.

Poi, dopo aver montato il pannello di destra, devo installare la parete di legno che chiuderà il tutto.

E ora pannelliamo la parete frontale, lo spazio per lavorare non è molto … in pratica lo stesso che avremo per PONZARE (vocabolo in dialetto fiorentino che indica il piacere di espletare i propri bisogni fisiologici seduti sulla tazza)!

E finalmente il lavoro sulle pareti e sul soffito è finito.

Lucia ora si occupa di siliconare gli angoli delle pareti a cui applichiamo dei profili angolari di plastica.

Lucia si è occupata della sigillatura degli angoli delle pareti e del posizionamento dei profili angolari bianchi che fungono da finitura estetica.

Come potete notare da questa foto teniamo molto alla pulizia infatti si è anche tolta le scarpe per entrare nello spaziosissimo bagno 🙂

Io invece mi sono dedicato alla costruzione del mobile angolare su cui alloggerà il lavandino.

Poi Lucia si dedica alla verniciatura (notate la merenda alla sua destra).

Posizioniamo poi lo scheletro del mobile nel suo alloggiamento e decidiamo se ci piace o no. Il risultato è  CI PIACE!

Proseguono i lavori nel reparto bagno, dopo un po’ di indecisione abbiamo optato per chiudere il mobiletto con un’antina costruita utilizzando lo stesso materiali delle pareti, un sandwich d’alluminio e pvc.

Nella foto qui sopra è possibile vedere anche la pedana doccia che abbiamo recuperato in modo molto economico. Questa è bloccata in sede grazie alla forma ad angolo del mobiletto stesso.

Ed ora il test PortaPotti, o meglio un test di incastri dove fortunatamente ci rendiamo conto che tutte le misure prese sono quelle corrette.

Dopo il primo test in Marocco abbiamo capito che lo scarico della doccia era totalmente da rivedere.  L’idea dei quattro buchi era buona, tuttavia i tubi troppo piccoli e malamente raccordati tra loro.  Anche l’isolamento della parete d’alluminio con il fondo in legno non è risultata efficiente dato che il silicone non ha aderito bene ai profili angolati in pvc.

Decidiamo quindi di smantellare tutto e utilizzare un sistema ad un solo foro ma questa volta con un tubo da 40mm.

Per costruire lo scarico vero e proprio acquistiamo un sifone da doccia casalingo in ottone, a questo attaccheremo il tubo corrugato da 40 mm.

Nella foto sopra si possono vedere oltre al nuovo foro di scarico anche i precedenti e i nuovi profili d’alluminio siliconati ai bordi. I vecchi fori di scarico saranno tappati dall’interno con un tappo filettato (così all’occorrenza potranno essere riaperti).

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